Apr 212010
 

Come già mi accadde molto tempo fa, ho pensato che, da buon cittadino, dovevo occuparmi politicamente della città in cui vivo. E’ da un pò di tempo che impiego parte (veramente non poca) del mio tempo a riflettere su situazioni, ad informarmi, ad analizzare nei limiti delle mie capacità e quindi ad agire. Ora mi tocca assistere ad un desolante teatrino e badate che non sto parlando solo dei politici, ma anche di coloro che pensano di sapere tutto senza aver chiesto adeguatamente o, meglio, senza aver approfondito adeguatamente; di coloro (per fortuna non tutti) che giudicano ma si guardano bene dall’agire; di coloro che sentenziano senza prima aver ascoltato le ragioni di chi potrebbe averne. Sia chiaro che parlo di Mediglia ma non solo. Di fronte a tutto ciò mi sono ricordato di qualcosa che scrissi molto ma molto tempo fa: "Chi dà consigli ad un malato, che segue un regime di vita che non va bene per la salute, sicuramente ha come primo suo dovere quello di farglielo cambiare; dopo di che, se il malato gli dà retta, può anche continuare a dargli i suggerimenti opportuni, ma se questi è riluttante io sono del parere che sarà un uomo giusto, oltre che buon medico, chi eviterà di dargli consigli, mentre invece sarà non solo un debole, ma un inetto del mestiere, chi accetterà di farlo. Lo stesso vale per una città".
Detto questo, cari cittadini medigliesi, non posso che ringraziarvi se, soprattutto in questa circostanza, mi avete fatto ricordare di quei miei vecchi pensieri. Devo a voi se, appena le circostanze me lo permetteranno, tornerò a coltivare il mio giardino.

Con affetto
Platone