Leggo che si continua a parlare di una mancata fideiussione per la vendita del terreno dell’area del Bettolino inserita nel PGT. Credo che sulla questione si stia creando un po’ di confusione. Non avendo io seguito in prima persona la vicenda, se non come Consigliere comunale, e non avendo competenze giuridiche, non sono certo il più adatto a far chiarezza sulla questione. Tuttavia prendo la parola per proporre qualche dubbio e fare qualche domanda. Innanzitutto bisogna chiarire a garanzia di quale obbligo bisognava chiedere una fideiussione. Presumo che tale obbligo non possa riguardare direttamente l’acquisto del terreno (si tratterebbe di una sorta di “caparra” non supportata da un reale compromesso, poiché una cosa è la convenzione stipulata tra le parti, un’altra cosa la sottoscrizione di un impegno a comprare il terreno). Probabilmente una fideiussione poteva essere richiesta a garanzia dell’eventuale danno che sarebbe derivato all’Amministrazione del mancato adempimento della convenzione. Bisogna dire che l’Accordo transattivo (che non è la convenzione, ma un accordo atto a prevenire una potenziale lite tra le parti che avevano sottoscritto negli anni precedenti una convenzione) prevedeva che al verificarsi di determinate condizioni (in primo luogo l’adozione e l’approvazione del PGT), la società contraente doveva versare al Comune delle somme. Probabilmente l’unica fideiussione che si poteva chiedere doveva riguardare queste somme. Chiedo al Sindaco se le somme previste dall’Accordo sono state introitate dall’ Amministrazione.
Come già detto, l’ Accordo interveniva a risolvere l’inadempienza delle società che avevano sottoscritto delle convenzioni, senza rispettarle, con le Giunte precedenti a quella che ha governato il Comune nell’ ultimo scorcio della precedente Amministrazione. Per queste convenzioni non rispettate dalla controparte, sono state richieste e depositate delle fideiussioni?
Per quanto riguarda il regolamento per l’utilizzo dei locali comunali da parte delle associazioni e dei cittadini, ritengo si sia agito scientemente affinché il Bettolino fosse precluso a quelle forze e a quei cittadini che volessero far politica sul territorio. Non si può dire ai cittadini che vogliono intervenire politicamente sulle questioni del Bettolino, “andate a Triginto”. Ciò che mi sorprende, al di là dell’abuso antidemocratico perpetrato dall’Amministrazione, (giustificato con un’improbabile arrampicata sugli specchi) è la mancata reazione non tanto dell’opposizione istituzionale, che pure qualcosa ha detto in Consiglio, ma degli stessi cittadini che avrebbero dovuto indignarsi e far sentire con veemenza la loro indignazione nei confronti di chi, con artifici regolamentari, ha limitato notevolmente il loro diritto alla partecipazione democratica nel proprio quartiere. Un’associazione è costretta a riunirsi in birreria perché non ha ceduto al ricatto di mettere la parolina “apolitica” nel proprio statuto, come qualche amministratore voleva e suggeriva. Questo va a merito di quell’associazione. Eppure tutti continuano a tenersi lontani dalla politica, come se la politica, che della democrazia costituisce l’essenza, fosse qualcosa da cui tenersi lontani. Costruire socialità, come fanno molti bettolinesi, è importante. Ma la socialità senza democrazia è destinata a diventare sterile. Io, per quel poco che posso, scelgo la politica che crea le condizioni per una socialità fondata sui diritti civili, politici e sociali.
Cordialmente
Luigi Faggiano
Bene ,ora siamo in due.
Spero si faccia chiarezza sulle responsabilità dello sforamento del patto di stabilità.
Non sono d’accordo invece sulla minimizzazione delle responsabilità dell’opposizione,a mio parere,di fatto, rimangono sostanziali.
L’estrema gravità della discriminazione perpetrata con quella banale modifica del regolamento dell’affitto delle sale comunali (ricordo che la discriminazione politica ha la stessa dignità di quella razziale o religiosa) era ed è denunciabile alla prefettura,organo preposto dalla legge a valutare questo genere di atti ,ora mi chiedo, l’opposizione , oltre all’inutile voto contrario in consiglio, cos’ha fatto per risolvere il problema ? Dalla loro non-reazione ne deduco che non valutano l’accaduto come grave e questo è un dato di fatto.
I principi non sono derogabili dalle votazioni di un consiglio comunale,sono stati già definiti dalla costituzione.
ILGANDHI
P.S. no comment sull’indignazione dei cittadini.